Glisente Santo dei Pastori

  • Ottobre 27, 2020
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Il culto di san Glisente è diffuso in Valcamonica e Val Trompia fin dal XIII secolo, e numerose sono le leggende.

La leggenda di San Glisente

Glisente fu un valoroso comandante dell’esercito di Calo Magno fino a quando, sconfitti i Longobardi in Valle Camonica chiese al sovrano di poter abbandonare la vita militare e dedicarsi a vita eremitica.

Si stabilì allora in una caverna sopra di un colle presso Berzo.

In quel luogo trovò una spelonca che scelse per sua dimora, ma ben presto si trovò senza il necessario nutrimento e allora pregò.. e Dio, dando orecchi alla bontà del suo servo, ordinò a un’orsa che ogni giorno gli portasse pomi, radiche e frutti selvatici … anco una pecora compariva, con le mammelle piene di latte, ne faceva devota offerta alla parsimonia del santo.

 La devozione al Santo dei pastori si perde nella notte dei tempi ed è ribadita nel dipinto del XV secolo nella chiesa di San Lorenzo a Berzo qui Glisente depone la spada, poi è seduto a mungere una pecora e ancora prega davanti alla chiesetta a lui dedicata.

Fin qui la leggenda del Santo, ma il nome “Glisente”,  il vero, autentico nome originale, è quello dialettale: Ghidét o Ghisét che sulla bocca dei più anziani suona anche Ghédét.

La radice Ghe-ghi-ga ecc. è molto frequente nel dialetto camuno ed è’ di origine gallica e significa: terra, territorio, pascolo.

Il Ghédét sarebbe dunque il campagnolo, il pastore.

Sia come sia, Glisente è irrimediabilmente legato ai pastori e alla pastorizia.

Ritroviamo questo legame anche nel dipinto della chiesa di san Lorenzo, che sullo sfondo ci fa intravedere un pastore con bastone e lungo corno in legno.

Nell’agosto del 2015 è tornato a suonare il corno di San Glisente.

Ci piace sottolineare che il suonatore del corno indossa la ricostruzione fedele del mantello del pastore ritratto nel dipinto curata dall’associazione Coda di Lana utilizzando lana di pecore della Vallecamonica.

qui invece possiamo sentirne il suono.

MACIL partecipa all'archivio Maraea.it, l'archivio della memoria della Valle Camonica. Maraèa, nel dialetto della Valle Camonica, significa “meraviglia”, stupore. Un progetto di Comunità Montana di Valle Camonica, in collaborazione AESS (Arichivio di Etnografia e Storia Sociale) e il contributo di Regione Lombardia.